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Palermo è una città magica, che cambia spesso. Per chi la visita risulta essere accattivante, perché ricca di colori, sapori, arte e storia. Incanta grazie al suo fascino, che difficilmente lascia indifferenti.

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In un ipotetico gioco del “Se fosse” fatto dalla scrittrice Gilda Terranova, alcuni suggerimenti utili a riconoscere questa fantastica città sono i seguenti:

Perché Palermo?

Se fosse un albero sarebbe un ficus, se fosse un fiore sarebbe quello bianco del cappero che spunta fuori quando meno te l’aspetti, se fosse un colore sarebbe il rosso delle cupole arabo-normanne, se fosse un’ora del giorno sarebbe il crepuscolo, se fosse una stagione sarebbe la primavera, se fosse un bambino sarebbe un putto, se fosse un formaggio sarebbe una fascella di ricotta, se fosse un frutto sarebbe un’anguria o un fico d’india, se fosse una canzone sarebbe Un’estate al mare, se fosse un orizzonte sarebbe di montagne color malva, se fosse un luogo sarebbe un mercato o un porto, se fosse una strada sarebbe un vicolo, se fosse un edificio sarebbe un palazzo nobiliare in restauro, se fosse un oggetto sarebbe un pupo, se fosse un materiale sarebbe il marmo mischio delle chiese, se fosse un arte sarebbe il teatro.

Potete scegliere di deliziarvi con una cassata, passeggiare all’Orto Botanico, fermarvi all’Albero falcone, restare di stucco di fronte al Serpotta, gustare ed imparare le ricette palermitane, andare per vampe la notte di San Giuseppe, sentire Mimmo Cuticchio che fa il Cunto, cercare le tracce dei Mille, sovrastare la città da Montepellegrino, sedersi alla Statua della Libertà, attraversare l’Addaura in bicicletta, portare un fiore alla “non lapide” di Libero Grassi, tuffarsi dagli scogli di Capo Gallo, scottarsi la lingua con il polpo bollito di Calogero a Mondello, fare jogging al parco del Foro Italico, votare la migliore arancina della Città, passare da Piazza Magione la mattina presto, tenersi aggiornati sui cartelloni dei teatri, intrufolarsi nel castello di Mare Dolce, improvvisare un picnic in città con un vassoio dei Cuochini da consumare davanti i cavalli del politeama, recarsi alla tomba di Federico II alla cattedrale, battere a tappeto le botteghe artigiane del centro storico, concedersi una siesta al chiostro di San Giovanni degli Eremiti, assaggiare senza remore ogni tipo di cibo da strada, leggere un libro all’ombra del ficus di Villa Garibaldi..

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Potete ballare ai Candelai, scoprire la Pietra nera di Palermo al museo “A. Salinas”, aspettare il carro di Santa Rosalia ai Quattro Canti, scendere nei Qanat per esplorare il sottosuolo, ammirare le vergogne di Piazza Pretoria, spulciare tra gli schedari dell’Archivio Storico Comunale, imparare tutti i nomi del pane, placare una fame improvvisa all’Olivella di notte, dedicare un pomeriggio al Duomo di Monreale, prendere il sole sulle panchine di Villa Giulia, bivaccare sulla spiaggia di Mondello in tutte le stagioni, scoprire quant’è piccola l’Annunciata di Antonello a Palazzo Abatellis, pranzare ai Cascinari e pensare a Danilo Dolci, dissetarsi con anguria e fichi d’India nelle notti di scirocco, cimentarsi nelle danze popolari al Centro Tavola Tonda, farsi confezionare un vestito alla sartoria Maqueda, guardare gli alberi delle barche danzare alla Cala in una giornata di vento, arrivare al Capo da Piazza della Memoria, cercare le costellazioni estive nel cielo dello Spasimo, ritornare bambino a Villa d’Orléans, addentrarsi tra le palme di Villa Bonanno per raggiungere i tesori di Palazzo dei Normanni, perdersi tra i mosaici della Martorana, svelare i segreti del monastero di Santa Caterina, attardarsi nelle botteghe di via Bara all’Olivella, salpare dal molo dell’Arenella, perdersi nei giardini della Zisa, imbucarsi nei portoni dei palazzi antichi per ammirare i cortili, godersi una mostra d’arte contemporanea a Palazzo Riso, scoprire chi era il ladro del sole alla Galleria di Sant’Anna, rendere omaggio al Genio di Palermo, visitare Sant’Erasmo, andare a passeggiare a Villa Trabia, prenotare una visita guidata al Teatro Massimo, assistere agli spettacoli del teatrino Ditirammu, partecipare al Mediterraneo Antirrazzista, sgranellare una cremolosa al bar di piazza Alberico Gentili, incantarsi davanti ai fiori del Museo della maiolica, guardare piazza San Domenico dalle terrazze della Rinascente, pedalare per la città, ristorarsi con una granita al limone, fare scorpacciate di pesce, ordinare un triplo da Franco U Vastiddaru, passare da piazza San Francesco, appassionarsi di numismatica a Palazzo Branciforte, acquistare un Pupo di Zucchero, viaggiare per il mondo al Museo internazionale delle marionette, andare a zonzo per pasticcerie, ritrovarsi ad una festa improvvisata a piazza Garraffaello, cercare un po’ d’Europa ai cantieri della Zisa, ricordarsi cos’è stata l’Inquisizione a Palazzo Steri, perturbarsi con gli animali vissuti in Sicilia al museo Doderlein, girare per i mercati storici il Capo e la Vucciria…

Questo sono solo alcune cose che la città di Palermo offre a chi decide di visitarla. Tra i vari itinerari non dimentichiamo la bellissima Cefalù, inserita insieme a Monreale nel percorso arabo-normanno riconosciuto dall’Unesco.

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